Maggiori garanzie per il territorio di produzione dell’Arancia di Ribera DOP

Dal Ministero delle Politiche Agricole arriva il via libera al nuovo decreto, approvato in conferenza Stato Regioni, che prevede le Misure fitosanitarie per il controllo del virus della tristezza degli agrumi (Citrus Tristeza Virus). Il presidente del Consorzio di tutela Arancia di Ribera, dott. Giuseppe Pasciuta, in merito all’approvazione del nuovo decreto, afferma: “La zona di produzione dell’Arancia di Ribera DOP, finora indenne dal virus, viene ulteriormente garantita, poiché le piante e il materiale vegetale importati nella nostra zona, per innesti e nuovi impianti, dovranno comunque provenire da vivai che lavorano sotto rete anti-insetto: le piante di agrumi cioè devono essere prodotte all’interno di serre, dove non ci sono insetti che possano veicolare il virus della tristezza o altri patogeni”– spiega Pasciuta.        
“Il decreto rappresenta un miglioramento delle norme a tutela delle produzioni agrumicole isolane, in quanto prevede, per le aree di insediamento del CTV, a seconda dei casi, l’estirpazione delle sole piante infette. Il territorio di produzione dell’Arancia DOP – conclude Pasciuta – non rappresenta un’area di diffusione del virus, come risulta dalla azioni di monitoraggio che stiamo effettuando in sinergia con l’Assessorato regionale delle Risorse Agricole e Alimentari.”

Il decreto approvato nasce dopo due anni di lavoro e di confronto con le altre regioni agrumicole di cui la Sicilia si è fatta promotrice e capofila, per volere dell’Assessore alle Risorse Agricole e Alimentari, Dario Cartabellotta, e del Servizio Fitosanitario Regionale Siciliano.

“E’ stata raggiunta un’intesa e soprattutto un accordo importante – afferma l’assessore regionale Dario Cartabellotta – grazie al quale si procederà ad un’adeguata programmazione di riconversione e di estirpazione degli agrumeti. Il punto fondamentale di questo decreto – spiega l’assessore – è che si passa dalle eradicazioni obbligatorie al contenimento della malattia, distinguendo, per la prima volta, grazie alle evidenze scientifiche, tra ceppi virulenti e ceppi blandi”.

Il nuovo decreto contiene un vero e proprio cambio di filosofia nella lotta al virus della tristezza, sostituendo al concetto di eradicazione delle piante infette, quello di controllo e contenimento della malattia. Se, infatti, il vecchio decreto del 1996 prevedeva l’eradicazione obbligatoria di tutti gli agrumeti infetti, senza alcuna distinzione tra ceppi virulenti e non, con un gravissimo danno per la agrumicultura (in quanto occorreva estirpare obbligatoriamente la gran parte degli agrumeti siciliani, anche quelli apparentemente asintomatici), la nuova normativa, invece, introduce il concetto di “zone distinte” ed il concetto di “ceppo severo” e “ceppo blando” del virus. In pratica nelle aree in cui è possibile debellare il CTV (Citrus Tristeza Virus) l’estirpazione degli impianti è obbligatoria; nelle aree, invece, dove la malattia è più blanda saranno estirpate le singole piante infette.

Altro punto saliente della nuova normativa riguarda l’attività vivaistica. La precedente normativa comunitaria non consentiva attività vivaistica in aree di insediamento a meno che non si fossero adottate norme di sicurezza (rete o saggio individuale delle piante). Il nuovo decreto consente invece di continuare l’attività vivaistica, nel rispetto delle direttive comunitarie, a condizione che siano destinate a zone di insediamento. Se destinate a zone indenni va garantita, ovviamente, la produzione sotto rete antinsetto, a tutela di tali aree di produzione. Di conseguenza, le piante di agrumi destinate ad impianti nella zona di produzione dell’Arancia di Ribera DOP, finora indenne dal virus, dovranno comunque provenire da vivai che lavorano sotto rete antinsetto.