Il Consorzio di Tutela dell’Arancia di Ribera D.O.P. esprime forti preoccupazioni sulle implicazioni derivanti dalla possibile realizzazione di una centrale a biomasse da 10 megawatt sul territorio riberese, e precisamente nella Valle del fiume Magazzolo, dove da decenni viene coltivata la pregiata Arancia.Infatti, dopo tanti anni di duro impegno e dopo avere ottenuto l’ambito riconoscimento della Denominazione di Origine Protetta, che rappresenta una concreta opportunità di rilancio per un prodotto che fino ad oggi ha costituito l’unica fonte di sostentamento per centinaia di famiglie e per l’intero comprensorio, questa notizia arriva come un fulmine a ciel sereno in un momento di gravissima crisi del comparto agricolo.Tra le motivazioni che hanno consentito il riconoscimento della DOP Arancia di Ribera, l’unico agrume in Europa ad avere ottenuto l’ambito traguardo, la salubrità dell’ambiente rappresenta uno tra principali fattori che caratterizzano le qualità della nostra arancia. Così è descritto nel disciplinare approvato dalla Comunità Europea:
“La sapienza dell’uomo nel coltivare e curare gli aranceti nel rispetto delle tradizioni e culture locali e la salubrità dell’ambiente contribuiscono armonicamente a fornire a questo prodotto qualità specifiche. Il principale attore di queste trasformazioni è stato sempre l’agricoltore, che ha saputo cogliere le caratteristiche e le condizioni ottimali dell’ambiente, acquisendo una capacità professionale unica, punto di riferimento per l’intero territorio regionale relativamente alla coltivazione degli agrumi e creando una ricchezza ed un paesaggio unici al mondo.”
“Proprio l’azione sinergica delle caratteristiche pedologiche, climatiche ed ambientali determinano la peculiarità organolettica dell’arancia di Ribera. Infatti l’elevato rapporto zuccheri/acidi si deve alla ricchezza in potassio dei suoli ed alla distribuzione e dinamica della temperatura durante il periodo di maturazione. Inoltre, la buona disponibilità e qualità dell’acqua superficiale utilizzata per l’irrigazione ed il bassissimo rischio di eventi di gelata favoriscono sia la sintesi degli zuccheri che quella dei carotenoidi, responsabili rispettivamente delle caratteristiche gustative e della colorazione arancio intenso.”
Il Consorzio, infatti, dissente da tutti quei progetti che, come quello proposto, sono incompatibili con il territorio e non rappresentano la corretta modalità di sfruttamento delle risorse rinnovabili, anche in prospettiva di uno sviluppo sostenibile di un’area fortemente vocata all’agricoltura e al turismo. Prova ne è il riconoscimento che il territorio di produzione dell’Arancia di Ribera ha ottenuto nel 2007, allorquando è stato insignito del premio internazionale “Borsa del Turismo Verde” e l’interesse recente di diversi operatori internazionali del turismo che vi stanno investendo per la realizzazione di strutture di ricezione.
Quindi, alla luce di ciò, appare opportuno che le istituzioni competenti si attivino per individuare zone diverse più adatte alla istallazione di Centrali a biomasse.