Nel 2011/12 la produzione di agrumi del bacino del Mediterraneo dovrebbe raggiungere un totale di 18,4 milioni di tonnellate, circa lo stesso volume della scorsa stagione. Mentre la produzione dei paesi mediterranei dell’Unione europea diminuirà del 5%, gli altri paesi del Sud del Mediterraneo stanno registrando un aumento di produzione del 6%. Questi dati sono il risultato degli sforzi intrapresi dal Gruppo di lavoro sugli agrumi di Freshfel Europe che, insieme a SHAFFE, mira a migliorare la trasparenza delle informazioni disponibili per il settore globale degli agrumi freschi.
Sulla base delle informazioni disponibili a inizio ottobre, Freshfel Europe ha presentato la scorsa settimana le previsioni di produzione degli agrumi per il bacino del Mediterraneo. La produzione dovrebbe raggiungere quest’anno 18,4 milioni di ton, una cifra complessiva simile a quello dello scorso anno, ma che testimonia alcune variazioni significative per quanto riguarda i paesi produttori e i prodotti.
La Spagna, come paese leader nella produzione, sperimenterà un calo di produzione dell’11% dopo il picco raggiunto lo scorso anno. La produzione spagnola dovrebbe fermarsi a 5,5 milioni di ton. Anche Grecia e Cipro scenderanno del 19% e del 4% rispettivamente. L’Italia invece è prevista in crescita dell’8%. Per altri paesi del Mediterraneo extra-UE si attendono aumenti di produzione: per Turchia e Israele si stima un +11% in confronto all’anno scorso, mentre il Marocco un +5%.
Intervenendo all’European Fruit Summit di Cesena lo scorso 4 ottobre 2011, Philippe Binard, delegato generale di Freshfel, ha commentato: “Questi dati sono stati compilati in una fase relativamente precoce della stagione. Le condizioni climatiche del mese di ottobre, il livello delle piogge, ecc. potrebbero ancora influenzare la produzione finale e le dimensioni dei frutti. Dobbiamo però lamentare la difficoltà di ottenere dati affidabili dall’Egitto, nonostante la rilevanza del settore agrumicolo in quel paese”.
Guardando alle singole specie, la produzione di arance nel bacino del Mediterraneo è prevista in crescita del 2% rispetto alla stagione scorsa (vedi tabella sottostante). Ciò è dovuto principalmente a un aumento della produzione nei paesi terzi dell’area mediterranea (+8%), mentre i paesi dell’Unione europea dovrebbero scendere del 2%. Tra i paesi membri dell’UE, solo per l’Italia si prevede un aumento della produzione (+18% rispetto al 2010), mentre la Spagna (-10%) e la Grecia (-23%) attendono una contrazione e Cipro cerca di mantenersi costante. In contrasto con questo sviluppo, Turchia (+10%), Marocco (+12%) e Israele (+97%) per cui si stimano decisi incrementi della produzione rispetto allo scorso anno. Per quanto riguarda le esportazioni del fresco, dovrebbero essere commercializzati circa 3.280.000 ton rispetto ai 3.320.000 dello scorso anno.
Per quanto riguarda i mandarini “easy-pealer” (nella tabella sotto), nella regione mediterranea è previsto un decremento dell’8%, per un totale di 4,9 milioni di ton, a causa di un calo della produzione in quasi tutti i paesi. Si pensa che se i livelli di produzione in Grecia rimarranno nel complesso costanti, ci sono però cali annunciati in Spagna (-13%), Italia (-9%), Cipro (-7%), Marocco (-2%) e Turchia (-15%). Solo in Israele è segnalato un incremento (+22%). Di conseguenza, il totale delle esportazioni fresche dovrebbe arrivare a 2.575.000 ton rispetto agli oltre 2.708.000 del 2010.
La produzione prevista di limoni (tabella sotto) nell’area del Mediterraneo segna un aumento del 10% complessivo. Ancora una volta, è caratterizzata da una ridotta offerta europea con un calo in Spagna (-7%), un volume allineato alla media in Italia e un piccolo aumento per Grecia e Cipro. Tuttavia, con gli incrementi in Turchia (+25%) e Israele (+26%) e una produzione costante in Marocco, la prospettiva globale mediterranea è leggermente superiore ai 3 milioni di ton. Si prevede che le esportazioni di limoni freschi raggiungeranno 1.050.000 ton, con un incremento di 50.000 ton dall’anno scorso.
Infine, la produzione di pompelmo nel bacino del Mediterraneo è prevista in crescita del 24% (tabella sotto), principalmente grazie a un deciso aumento nella produzione della Turchia (+40%) e di Israele (+12%). Solo per Cipro è attesa una diminuzione della produzione (-12%). Nel complesso, le esportazioni di pompelmo dovrebbero essere leggermente superiori alle 300.000 ton.
“La campagna degli agrumi sta partendo in un contesto complicato e competitivo, risultato sia della crisi dei mercati che della pressione sui prezzi da parte di rivenditori e discount per assicurare ai consumatori la miglior qualità al prezzo più basso. Nel corso dei mesi estivi, il mercato è stato molto difficile per prodotti come pesche, nettarine, meloni, uva da tavola ma anche per arance e pompelmo, senza dimenticare le verdure, ancora impegnate a ripristinare l’immagine e la fiducia dei consumatori dopo la drammatica crisi EHEC”, ha concluso Philippe Binard. “In queste circostanze, il settore dovrebbe essere unito in azioni atte a rafforzare l’immagine dei prodotti freschi e a stimolare il consumo di frutta e verdura”.
Dati Freshfel-SHAFFE